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MICI e lavoro

MICI e lavoro – una sfida particolare

Il lavoro non solo assicura reddito ed esistenza, ma è spesso anche fonte di fiducia in se stessi, conferme e realizzazione. Con o senza malattia, la maggior parte delle persone desidera lavorare, partecipare alla vita sociale e apportare il proprio contributo. Una vita professionale di successo è spesso possibile anche con una MICI. Quanto possa rappresentare una sfida dipende dal carattere individuale e dal decorso della malattia. Con un processo mirato e programmato puoi tu stesso fare molto per indirizzare in senso positivo le tue debolezze.

Consigli per la vita lavorativa con MICI

Studio e formazione:

  • Studio o formazione con una MICI? Ma certo! Tuttavia, devi fare i conti col fatto che durante le riacutizzazione probabilmente la tua capacità di rendimento sarà ridotta. Prova ad adeguare le circostanze dei tuoi studi il più possibile, ad es. prendendoti anticipatamente un po' di tempo in più.
  • Rifletti anche se informare altre persone, ad es. il personale specializzato, della tua malattia. Con un approccio aperto alla tua malattia cronica, di norma potrai contare sulla comprensione delle persone presso il tuo posto di studio o formazione. Riuscirai così anche a prevenire eventuali svantaggi dovuti alla mancanza di comprensione per le assenze o il calo della prestazione. Forse in una situazione o nell'altra si possono trovare soluzioni individuali che considerino il peso aggiuntivo della malattia.

Scelta della professione:

  • Lavorare non significa solo guadagnare denaro. Devi indirizzare la scelta della tua professione soprattutto in base ai tuoi interessi e capacità, così come le persone con un intestino sano.
  • Nella scelta del tuo modello professionale devi anche avere riguardo per te e la tua MICI. Oltre alla soddisfazione per il contenuto deve poterti offrire sufficiente spazio per consentire di riprenderti durante le fasi attive di infiammazione. Avere una carriera lavorativa con una MICI è possibile, ma dovrai anche essere pronto a imprevedibili avversità.
  • Alcuni ambiti professionali sembrano essere obiettivamente migliori di altri: ad es. i lavori creativi (per es. redattore online, grafico, web designer) o in ambito informatico (per es. programmatore), eseguibili anche da casa senza limitazioni. È utile evitare attività che prevedano di viaggiare o servizi su turno, possibili anche in ambito amministrativo o commerciale.
  • Naturalmente deve anche essere presa in considerazione un'attività indipendente: oltre ai vantaggi quali la possibilità di autorealizzazione e di una vita autodeterminata, puoi adeguare i tempi di lavoro in modo flessibile al tuo stato di salute, diversamente da un impiego fisso. L’altro lato della medaglia riguarda l’essere in grado di assicurarsi la sussistenza: dovresti avere una riserva finanziaria che ti consenta di superare le fasi infiammatorie acute. Inoltre, non va sottovalutato l’impatto di eventuali paure per la propria sussistenza sull’intestino. Pertanto, prima di prendere decisioni in merito a questo grande passo, dovresti soppesare i vantaggi e gli svantaggi di una possibile attività indipendente in modo altrettanto accurato, o forse anche di più, rispetto alle persone con intestino sano.
  • Sfrutta tutte le possibili offerte di consulenza per la scelta del lavoro, soprattutto quelle per persone affette da malattie croniche.
  • Risultato: ogni malattia è diversa dall'altra e nessuna è prevedibile. Da un lato per molte persone affette da MICI è possibile ciò che per molte altre non è. Dall'altro, anche la situazione della tua salute può variare nel corso del tempo e portare a cambiare i piani. In ogni caso non farti spaventare dalla diagnosi di una “MICI” e non ti impedire di voler ottenere o esercitare il lavoro dei tuoi sogni, anche se in un primo momento potrebbe non sembrarti “idoneo alla MICI”. Nella community di persone affette da MICI si trovano parecchi esempi positivi del fatto che si possa fare molto anche con Crohn o colite.

Colloquio di presentazione:

  • Già prima del colloquio sorge la domanda: che cosa racconto della mia MICI? Fondamentalmente non sei obbligato. Escluse alcune specifiche eccezioni, la domanda relativa a una malattia cronica non è legalmente ammessa e non deve ricevere necessariamente una risposta che corrisponda alla verità. Ad eccezione del caso in cui, a causa delle limitazioni della tua salute, sia chiaro dall'inizio che non potrai soddisfare speciali richieste e/o avere le prestazioni lavorative richieste. In questo caso dovresti però astenerti dalla scelta di questa specifica professione.
  • È quindi una tua scelta informare o meno i futuri datori di lavoro della tua MICI.
    • In favore: se tratti la tua malattia in modo aperto dimostri la tua onestà e getti le basi per una sana relazione di lavoro. E non sei nemmeno tenuto a parlare in caso di future ricadute nella malattia.
    • In sfavore: il tuo atteggiamento onesto può influire negativamente sui tuoi colloqui, nonostante tutta la comprensione dimostrata.

Diagnosi di MICI quando si ha già un lavoro: cosa fare?

  • Parlarne - sì o no? Per entrambe le risposte esistono buone motivazioni. Se sussiste un rapporto leale o persino quasi familiare tra te e i tuoi colleghi e/o superiori, è un segnale a favore di un approccio aperto alla MICI. Puoi in questo modo abbattere eventuali pregiudizi e probabilmente contare sulla comprensione concernente la tua necessità di recarti spesso in bagno o le tue assenze. Se il tuo contesto lavorativo ne è consapevole, probabilmente gli risulterà più semplice accettare il dato di fatto. In ogni caso, parlare o meno della MICI è una tua decisione individuale che dipende sia dalla tua personalità che dalla situazione sul posto di lavoro. Dovresti tuttavia cercare il dialogo con i tuoi superiori il prima possibile se la malattia, ad es. in caso di riacutizzazione, ti limita nella tua attività professionale (ad es. in un lavoro all'aria aperta o a intenso contatto con i clienti con possibilità limitate di andare in bagno). Nella maggior parte dei casi il datore di lavoro sarà comprensivo, soprattutto se durante la remissione le tue prestazioni sono normali, come quelle dei tuoi colleghi.
  • Lavoro domiciliare: forse potresti spostare il tuo posto di lavoro principalmente a casa. In questo modo non ci sarà obbligo di giustificazione per le frequenti visite al bagno e potrai adattare i tuoi tempi di lavoro alle particolari condizioni della MICI, come una riacutizzazione.
  • Orari di lavoro flessibili: se la soluzione del lavoro domiciliare non è possibile, si possono prendere in considerazione orari di lavoro flessibili. Ti facilitano brevi visite dal medico e ti consentono di gestire i rallentamenti durante una fase di riacutizzazione.
  • In ufficio: se né tu né il datore di lavoro potete prendere in considerazione il lavoro domiciliare od orari di lavoro flessibili, si consiglia di osservare le seguenti “norme per il posto di lavoro”:
    • un bagno nelle vicinanze della propria postazione di lavoro;
    • lavoro a turni o lunghi orari di servizio solo in casi eccezionali;
    • niente stress;
    • viaggi solo come rara esigenza.
  • Trasferimento: se le condizioni base dell'ambiente di lavoro non sono adattabili alle esigenze specifiche di una MICI, dovresti accertare la possibilità di un cambio di lavoro all’interno. Se ad esempio lavori in un servizio esterno, è probabilmente sufficiente un colloquio chiarificatore con il tuo datore di lavoro per ottenere uno spostamento al servizio interno. Un'altra opzione sono formazioni interne che ti possono mettere in grado di occupare una posizione più adatta a una MICI.
  • Cambiamento professionale: una nuova formazione e/o la valutazione di alternative professionali valgono la pena di essere considerate se nel proprio lavoro si è spesso in movimento e raramente in un posto di lavoro fisso. Un riorientamento professionale risulta inoltre necessario in caso di frequenti soggiorni all'estero o se si lavora all'aperto (ad es. nell'edilizia). Una delle condizioni essenziali oltre al carico di lavoro è la garanzia della facile raggiungibilità di un bagno.

Consulenza:

  • Sfrutta tutte le possibili offerte di orientamento per la scelta del lavoro, per un reingresso, un trasferimento e/o un riorientamento e per far valere i tuoi diritti in quanto affetto da malattia cronica. (https://www.orientamento.ch/)
  • Una valida fonte può essere l'interazione con persone colpite dalla malattia che già dispongono di molta esperienza nella vita professionale, ad es. eventi dell'associazione di autoaiuto Crohn Colitis Schweiz o specifici forum in Internet.

Non sei sicuro di come parlare della tua malattia con il tuo datore di lavoro? Scarica ora il nostro modello "Come faccio a dirlo al mio datore di lavoro?", che può aiutarti a metterti in contatto con il tuo datore di lavoro e a parlare della tua malattia.

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